Vite non illustri, destini oscuri e dimenticati che hanno lasciato solo qualche labile traccia nelle carte: sono dodici storie, scalate dal Trecento a oggi, quelle raccontate da Anselmi, dodici esili storie di 'piccoli uomini' che il destino o la loro stessa inquietudine trascina per l'Adriatico e per le terre contigue. Anselmi ricombina quelle tracce, secondo il metodo affinato in "Storie di Adriatico" e "Ultime storie di Adriatico", in racconti dove "tutto è vero e falso a un tempo, ma tutto è storicamente fondato". Personaggio fra i personaggi, protagonista della dodicesima e ultima storia è lo storico stesso, che narra dell'incontro con questi fantasmi d'archivio, del progressivo slittare dei propri interessi dalle cifre della storia economica agli "esseri umani nella loro carnalità di pelle, di ossa e di testa", ai quali solo l'immaginazione, scavalcando il silenzio delle carte, può arrivare.
Anonimo -