La storia d'Italia è anche geografia: quella delle nostre città così ricche di monumenti, palazzi e scorci, connessi da un intrico di vie sotterranee che sono una metafora dei percorsi della nostra memoria. In questo dedalo ci accompagna Hans Tuzzi, guida d'eccezione alla scoperta dei segreti di quattro città italiane servite dalla metropolitana: Roma, Milano, Napoli, Torino. Attraversiamo le vie della Roma dei Cesari, saliamo a piazza di Spagna, "la più bella del mondo" per Gabriele D'Annunzio, teatro degli amori di Elena Muti e Andrea Sperelli, e scendiamo a Cavour per passeggiare fino all'Istituto di Fisica di Via Panisperna, dove negli anni Trenta studiarono gli astri nascenti del mondo scientifico. Saliamo a Cairoli, sulla linea 1 della metropolitana di Milano, che ricorda la mater dolorosa del nostro Risorgimento - "Le tombe dei vostri figli saranno altari", le scrisse Giuseppe Mazzini nel 1869 - per scendere a Duomo, dove i fratelli Bocconi aprirono il primo negozio di abiti preconfezionati. Ci spostiamo a Napoli, dove, non lontano dalla fermata Vanvitelli visitiamo la residenza di Maria Carolina, che sposò giovanissima il guaglione rozzo e sanguigno passato alla storia come re Nasone. Saltiamo un secolo e da Dante, sulla linea 1 della metropolitana di Torino, arriviamo al parco del Valentino, dove nel 1902 venne organizzata l'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna in un'efflorescenza liberty estranea alla lineare anima cittadina.
La nostra recensione
Si parte dal basso per arrivare in alto. E' quello che fa Hans Tuzzi in questo itinerario attraverso l'Averno metropolitano di Roma, Milano, Napoli e Torino. L'autore, che conosciamo e apprezziamo già come erudito saggista, abile giallista e raffinato romanziere (chi sa scrivere bene può cimentarsi in qualsivoglia genere), condensa tutta la sua capacità narrativa in questo racconto sugli splendori segreti d'Italia per ammirare i quali dobbiamo uscire a riveder le stelle. Un racconto che non solo ci invita ad alzare la testa come gesto obbligato ma che, soprattutto, la irrora di curiosità, aneddoti, citazioni e dettagli che fa un gran piacere scoprire o riscoprire. Il piacere della scoperta, in fondo, non è che meraviglia, sensazione che spalanca le porte alla conoscenza e alla bellezza. Tuzzi ci mostra angoli insospettati d'Italia, pietre che non si vedono più o che richiamano volti e nomi dispersi nel passato, e ce li restituisce vivi e plastici con una erudizione mai tracotante e sempre puntuale: un gran piacere aggirarci, accompagnati dalle sue descrizioni, per le vie delle nostre città seguendo il tracciato delle loro linee metropolitane. Un piacere che, nelle parole che l'autore ha avuto la gentilezza di concederci per una chiosa esclusiva sul suo libro, diventa memoria: Questo libro non è soltanto un vivace intreccio di erudite notizie curiose: con esso il lettore può trovare nel passato le ragioni del nostro presente. Antonio Strepparola
Anonimo -