Nella storia della filosofia italiana la fine della Seconda guerra mondiale segna uno spartiacque decisivo, perché apre una fase ricca di fermenti, idee e dibattiti, che riuscirono a traghettare la cultura del paese fuori dell'isolamento nazionalistico indotto dal fascismo e dall'idealismo imperante. A partire appunto dal dopoguerra il volume ricostruisce cinquant'anni di pensiero filosofico in Italia, soffermandosi sui momenti principali della sua storia: l'eredità dell'idealismo, le varie vicende della filosofia cattolica, l'ascesa e il tramonto del marxismo, il pensiero negativo e quello "debole", infine l'apertura della riflessione filosofica al linguaggio della scienza. Il resto è storia recente, caratterizzata anche in Italia dalla voga della filosofia analitica e dalle istanze del dibattito bioetico.
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