Alberto Arbasino non è stato solo uno scrittore, ma un osservatore che ha lasciato la carriera diplomatica per la scrittura, i teatri e i musei: «Non si era mai visto né sentito niente del genere, in Italia. Lo stile, in Alberto, non si fermava alla pagina». Nel ricostruire questo ineffabile stile, Michele Masneri ci guida con una scrittura divertita e divertente in un paese scomparso dove Fratelli d'Italia funge da baedeker, fra gran lombardi, ambasciatori stranieri, nobiltà romana («a Roma gli unici esseri parlabili - e format esportabili - son sempre stati le principesse»), gin tonic e fiori freschi (Grazie per le magnifiche rose!), vecchi miti e nuovi riti, restituendo anche una sottile genealogia letteraria che dall'Ingegnere in blu C.E. Gadda va fino a Pier Vittorio Tondelli passando per Pier Paolo Pasolini. Arbasino è dunque per Masneri più che un Virgilio, un «James Bond mediopadano» che voleva essere solo un ragazzo, e questo libro è un piccolo manuale di stile e un ricordo al futuro senza troppi rimpianti.
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