L'artista Adrian Zamic, attraverso le sue opere visive che nascono dall'aggregazione di materiali "di scarto", propone di fatto una "seconda possibilità" a tutti quegli oggetti, o pezzi di oggetti, che sono stati rifiutati: nel suo atto aggregativo offre loro di rivivere, proponendo una dimensione ben più ampia e duratura rispetto alla condizione della loro precedente esistenza, accompagnata da un aggiuntivo e gioioso senso di gratitudine. Così, le opere di Zamic sentono un irrefrenabile desiderio di raccontarsi, e lo fanno attraverso la narrazione di Giuseppina Sinatra, la quale compie un secondo salto creativo che conferisce all'opera un'anima viva e narrante, con tutto il potere creativo della parola.
Anonimo -