Se ripensiamo ai romanzi che consideriamo "buoni libri" nella maggior parte dei casi ci troveremo a ricordare il modoin cui questa o quella scena ci ha "coinvolto" ed emozionato. Ma come fanno gli autori ad indurre il lettore a provare angoscia, simpatia, tristezza e tutte le altre sfumature delle emozioni umane? Come fa un'autore a coinvolgere il proprio lettore?
Questo breve saggio propone una discussione sulla narrativa e sui suoi meccanismi, partendo dalle riflessioni espresse da un grande filosofo del linguaggio, Gregory Currie, nel suo Narrative and Narrators, e districandosi tra vari esempi eccellenti, riflessioni di psicologia e di semiotica per cercare di giungere ad una spiegazione, in bilico tra scienza e filosofia, di quella strana e magica fascinazione che le grandi opere letterarie riescono ad esercitare sulla nostra psiche.
Anonimo -