Tergeste, 1468-1469. "Vidistis patriae meae ruinam". Una vicenda affascinante, suggestiva e commovente che si apre in un periodo storico della Tergeste medioevale poco conosciuto e molto controverso. Un affresco che rispetta date ed eventi e che illustra la personalità complessa dei personaggi che l'autrice fa rivivere. Verità finora occultate ed emerse in seguito al ritrovamento di antichi documenti austriaci che gettano una luce diversa sia sul Capitano della città il "Cavaliere dell'antrum" Niklas Lueger come pure sui fatti che hanno provocato la "Rivoluzione triestina" del 15 agosto 1468 capeggiata dal patrizio Antonio Bonomo e dal plebeo Andrea Luches. Rivoluzione, della quale non si doveva parlare per ordine dell'imperatore d'Austria Federico III che volle consegnarla alla "Damnatio memoriae". In un'atmosfera densa di tensioni e di colpi di scena si snodano le azioni dei vari personaggi che animano quel periodo buio della seconda metà del 1400, quando Tergeste impoverita dall'assedio veneziano della tristemente famosa "Guerra del sale" fu costretta ad affrontare nuove battaglie, pestilenze, spargimenti di sangue e acuti conflitti. In quel contesto storico emergono vari personaggi di rilievo quali il re d'Ungheria Mathias Corvino, il Capitano Austriaco Andreas Baumkircher e il ribelle Erasmus primogenito di Niklas Lueger.
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