Una voce insonne, acida e visionaria ci accompagna negli abissi di una vita erosa dai sogni infranti, dagli addii, dallimpossibilità di riconoscersi nella società e di trovare conforto nellamore, senza tralasciare e omettere niente: la merda e il marcio, la droga e la masturbazione, la noia e linettitudine. A tenere vivo il fuoco di questa confessione cè la dolcezza estrema e aspra dellamicizia profonda e di unidea di condivisione in un futuro da ribaltare nonostante il tempo che passa, lo spazio che allontana e un mondo morente. Una lettera struggente e viscerale, un grido daiuto, il nitrito scarno e doloroso di una mente ferita dalla mancanza e dalla malattia. Incubo e visione per un esordio spellato e incendiato da leggere dun fiato e da cui farsi possedere, senza palpebre, senza salvezza, senza redenzione. Con la certezza che tutto dovrà cambiare.
Anonimo -