In un tempo caratterizzato dalla cultura del risparmio e dall'attenzione a non sperperare, questa silloge racconta di amori vissuti e immaginati percorrendo il filo dell'eccesso. Un sentiero che guida il lettore lungo un disequilibrio ragionato che viaggia tra natura e amore, dove quest'ultimo è protagonista feroce e coraggioso, sincero e privo di compromessi o condizioni. Dal nucleo centrale irrompe la luminosità travolgente di un sentimento forte nei confronti della natura, che si carnifica e diventa ora sostituto, ora metro di paragone con la persona amata. Si scava nella distanza tra terra e cielo, nella banalità degli accadimenti quotidiani per cogliere, senza "badare a spese", la Bellezza che ancora c'è.
Anonimo -