A caratterizzare la vita di Carlo in ogni fase della sua crescita adolescenziale fino a diventare un uomo ci sarà questa famiglia, ma soprattutto suo padre, autoritario, onnipresente e spesso in conflitto con ogni sua decisione; giudice e giuria di ogni sua scelta professionale, personale e sentimentale.
Carlo è figlio della terra di Puglia, ma luniversità la inizia e la termina brillantemente nella Milano da Bere.
Sempre a Milano avvia una carriera che decolla subito per non atterrare mai più e che lo porterà a diventare un brillante professionista nel giro di pochi anni.
A consolidare ogni suo successo arriva Paola, che diventa sua moglie e madre del bellissimo Lorenzo, loro figlio. Ed è per questo progetto di vita che decide di cambiare e ricostruirsi in una piccola città di provincia bagnata dal mare.
Tutto è un continuo successo nella vita di Carlo e tutti lo applaudono: sua moglie, suo figlio, sua madre, suo fratello e persino il suo cane, Bracco, omaggia continuamente il suo padrone scodinzolando allinterno della loro bella casa.
Quella di Carlo è una competizione piena di belle soddisfazioni, ma lunico a non applaudire ai suoi traguardi è suo padre che si limita a barattare sorrisi e pacche sulle spalle, non perdendo mai loccasione e labitudine di minare ogni sua certezza.
Questo Carlo non lo comprende, perché si accorge che tra loro è sempre stato così e che forse questo atteggiamento di suo padre ad averlo spinto a scegliere di rimanere a Milano anche dopo luniversità.
Tante volte se ne chiede il perché di quel comportamento così strano di suo padre che, oltre a condizionare pesantemente il loro rapporto, ha anche e di riflesso viziato latteggiamento di sua madre sempre alla ricerca della classica e sana pezza a colori.
Carlo è un uomo realizzato, ma quellatteggiamento non cessa di provocargli unamarezza gratuita ed è certo essere la causa di una sua mancata serenità.
Tante volte pensa di volerlo affrontare, ma poiinvece di soffermarsi a comprendere suo padre, sempre così figo dinanzi ai suoi amici, Carlo fa quello che forse faremmo tutti: si gode la piena ovazione dellarena che si è costruito e non si sofferma ad osservare quellunico spettatore che non applaude.
Tutto va bene fino a quando.Una notizia atroce e di inaudita violenza piomba nella vita felice di Carlo che, non gli applaude più, ma senza una vera ragione inizia a picchiarlo duro fino a farlo sanguinare.
Carlo dovrà rialzarsi dal fango e dalle macerie di un mondo che gli è franato addosso.
Ma soprattutto Carlo dovrà difendersi da quel padre che scoprirà, giorno dopo giorno, essere la causa principale del suo crollo.
Sarà un viaggio lungo, doloroso e molto introspettivo.
E proprio come avveniva quando erano ragazzini, via via poi crescendo, al suo fianco comparirà suo fratello vittima della sua stessa tragedia.
Solo tenendosi per mano ancora una volta, e dopo tanto tempo, loro due insieme, riusciranno a rialzarsi e capire che Non si può applaudire con una sola mano.
Questo è un libro che fa il libro.
Descrive vicende familiari in cui degli eventi straordinari permettono al protagonista, e a noi lettori, di ripercorrere quelli che sono stati i nostri rapporti famigliari, tanto quello con i nostri genitori che quello con fratelli e sorelle.
In un modo lucido e approfondito viene così affrontato il tema del distacco genitore-figlio e del peso abnorme che un modello genitoriale ha sulla nostra vita di tutti i giorni.
Anonimo -