La riforma Cartabia è stata certamente animata dalla finalità, quanto mai urgente, di ridurre i tempi medi di definizione dei procedimenti penali, da sempre afflitti, come noto, da una patologica lentezza. In questa prospettiva, il legislatore ha introdotto significative modifiche alla disciplina del "patteggiamento", al fine di renderlo più "attraente" e meno afflittivo per l'imputato e, di conseguenza, incentivare la definizione dei molti - troppi - procedimenti pendenti con questo rito alternativo. Per quanto qui preme rilevare, il legislatore ha modificato l'art. 445 comma 1-bis del codice di procedura penale, prevedendo, fra l'altro, che "se non sono applicate pene accessorie, non producono effetti le disposizioni di leggi diverse da quelle penali che equiparano la sentenza prevista dall'art. 444 co. 2 c.p.p. alla sentenza di condanna".
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