Roberto Ruggeri è un traduttore di successo, ma durante gli Anni di piombo ha fatto parte di una banda armata che pretendeva di salvare il mondo, dichiarando guerra allo Stato e combattendo per cambiare il sistema e le condizioni di vita degli operai, nella città dominata dalla fabbrica e dai suoi altiforni. Esule in Francia, è stato arrestato e ha scontato la pena, fino a essere finalmente reintegrato nella società civile. Ma se durante la sua giovinezza la lotta armata era un torrente carsico che scorreva sottotraccia fino a emergere in superficie e allargarsi in cerchi concentrici, portando con sé i tumulti del sottosuolo, con la stessa dinamica il passato di Roberto riaffiora e si insinua nei suoi giorni, obbligandolo ad affrontare il dolore che ha arrecato alle vittime. Soprattutto a colei che ancora bambina ha assistito all¿esecuzione di suo padre da parte del commando di Roberto e dei suoi compagni. Con l¿ausilio di uno psicologo tutt¿altro che convenzionale, l¿uomo intraprende così, a quasi settant¿anni, un accidentato percorso di riabilitazione che gli consentirà ¿ forse ¿ di ricomporre quella frattura e di riconciliarsi con le ombre della sua vita.
Anonimo -