È un libricino piccolo, pesa poco più dei ventuno grammi dell'anima ma come l'anima racchiude molteplici universi. Nelle lettere minuscole grande è la vita, nella frammentarietà e nella difficoltà di lettura un quotidiano monito. Oci Ciornie è perennemente in bilico tra desiderio e concretezza. Un viaggio in treno che funge da ponte tra il dolore di quello che è stato e la consapevolezza che, però, quando tutto sembra perduto, qualcuno o qualcosa impatta con le nostre vite per dimostrarci che nulla è veramente perduto se da quella perdita nasce un nuovo inizio. Oci Ciornie e altri Frammenti non è, dunque, un romanzo ma è comunque una narrazione di gioia e di pianto, di dubbio e di certezza. Di attese spesso disattese. Il racconto Oci Ciornie è stato finalista del concorso "Andata e Racconto, appunti di viaggio" indetto dal Salone del Libro di Torino in collaborazione con Ferrovie dello Stato.
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