Sorretto dalla sua sensibilità storica e dalla sua vastissima erudizione, Jung ravvede nel complesso fenomeno dell'alchimia la millenaria presenza di motivi psichici essenziali: un mondo simbolico assai più ricco di insegnamenti di quanto lasci supporre la sua riduzione a semplice balbettamento pre-scientifico. Non soltanto: la tradizione alchimistica e la pratica analitica sembrano avere una comune natura di opus: mirano entrambe a creare una realtà nuova e superiore; da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la presa di coscienza della psicologia moderna. L'alchimia sarebbe in sostanza espressione di un movimento religioso, la pulsione a trasformare la "materia prima" dell'esperienza in conoscenza. Arte sacra e solitaria concessa a pochi, uniforme soltanto nel perseguire un fine di liberazione, l'alchimia è un progetto di redenzione dell'intera natura, vuole riportare alla luce il lato divino che dorme nell'oscurità delle cose, del corpo e degli istinti.
Anonimo -