In quest'opera, summa del pensiero junghiano sull'alchimia, l'autore si propone di approfondire la problematica dell' "Arte regia" trattandone l'aspetto centrale, ossia l'unione e il superamento degli opposti. Come indica il loro motto "Solve et coagula", gli alchimisti ritengono che l'"essenza della loro arte stia, da un lato, nella preparazione e nella soluzione e, dall'altro, nella combinazione e nella coagulazione". Per essi si tratta quindi di una condizione iniziale in cui si combattono tra loro forze e tendenze contraposte e, insieme, di un procedimento che dovrebe essere in grado di ricondurre nuovamente a unità gli elementi e le proprietà a loro ostili, che in precedenza erano stati separati. Nel pensiero junghiano la Coniunctio rappresenta evidentemente un'immagine archetipica umana che - raffigurata come "nozze mistiche" o chimiche - esprime la più intima nostalgia dell'uomo, abbia essa carattere erotico, religioso o anche tecnico-chimico.
Anonimo -