Giordano Bruno fu avversario della Chiesa in quanto propugnatore di una "nova filosofia" radicalmente anticristiana, di cui la magia naturale e la "prisca Aegyptiorum sapientia" sono componenti fondamentali. La magia naturale di Bruno si articola soprattutto nei trattati latini - magici e mnemotecnici -, vero nucleo rovente della sua opera. Ma non c'è dubbio che siano i testi di più difficile accesso. Ciò contribuisce a spiegare come mai solo ora si sia giunti a una nuova edizione, accompagnata dalla traduzione italiana, dei trattati magici. Trattati intorno ai quali si è acceso, in particolare negli ultimi decenni, un dibattito che proprio da una rinnovata lettura ha preso le mosse per offrire una interpretazione originale del contributo filosofico di Bruno. Nel corso del Novecento, infatti, il giudizio critico fortemente negativo degli editori ottocenteschi si è progressivamente rovesciato, e si è diffusa la tendenza a cosiderare la magia quale elemento decisivo per comprendere sia le posizioni filosofiche sia il progetto politico dell'ultimo Bruno. Questa nuova edizione offre per la prima volta non solo il testo integrale del "De magia mathematica", ma anche la trascrizione dei numerosi marginalia che corredano gli scritti magici e dei notevoli abbozzi autografi de "De vinculis" e della "Medicina Lulliana".
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