Sono trascorsi cinque anni da quando il commissario Dupin ha preso servizio in Bretagna, un «distaccamento» da Parigi su cui circolano ancora le dicerie più astruse. Promosso a «dirigente commissario» a Concarneau, un luogo in cui a memoria duomo cè sempre stato solo un semplice commissario, Dupin è costretto a frequentare un corso di aggiornamento presso la polizia di Brest, unincombenza che fa parte della sua «promozione». Un giorno il trillo del telefono lo distoglie dallassolvere lincarico. Non lontano da lì, sul sentiero che porta a Rosbras, unanziana signora a spasso con il cane ha visto un uomo disteso immobile in una posizione strana e ricoperto di sangue. La donna è corsa in un ristorante per telefonare alla polizia, ma allarrivo delle pattuglie del corpo non vi era più alcuna traccia. Che la signora, unex stella del cinema ormai sul viale del tramonto, sia un po eccentrica è risaputo, ma Dupin si rifiuta di considerarla una testimone inattendibile solo perché anziana. La scomparsa del cadavere, del resto, potrebbe anche avere a che fare con le attività criminali dei furti di sabbia lungo la costa, un problema sempre più pressante nella zona. Quando, a qualche ora di distanza, viene scoperto un altro cadavere sui Monts dArrée, a Dupin viene naturale domandarsi se si tratti dello stesso corpo rinvenuto a Brest, o se due gravi crimini siano stati commessi, a meno di dodici ore di distanza, nel Finistère meridionale. Tra bizzarre leggende, inspiegabili furti di sabbia e misteriosi culti druidici, nella mente di Dupin si fa strada il sospetto di trovarsi dinanzi a uno dei casi più assurdi e complicati della sua attività di ispettore della polizia francese. «Le avventure del commissario Dupin sanno di acqua di mare, onde e caffè». Ouest-France «Un romanzo poliziesco in cui si respira latmosfera della Bretagna, laria salmastra, lodore delle alghe, dei porti, dei frutti di mare». Brescia Oggi
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