DAL LIBRO: Ora, in coscienza, mi avrei a male, se qualche lettor maligno pensasse, che io racconti queste cose per circondare d'un po' d'aureola di martirio questi miei versucciettacci.
È vero che, per i soliti difensori del trono e dell'altare, chi si trova in queste pèste per delle idee così strampalate deve battere il mea culpa. Ricordo anzi, che il fante di picche in quel famoso giuoco, che terminò con la mia condanna, il pezzo più grosso della polizia, che figurò in quel mio processo, ebbe la faccia tosta di dire che certe idee - scusi, o i processi che esse mi tiran dietro, ogni tanto, perchè no? - io le professavo... per speculazione.
Hop la, signor commendatore, io non difendo principii che mi assicurano una pagnotta, o mi consentano di razzolare in bassi... fondi.
Anonimo -