Così scrive l'autore in apertura di volume: «Sono versi che sono stati composti ponendo in un angolo le vesti di scienziato, quale pare io sia. Sono divisi in due porzioni: una di natura "politica" perché stimolata da eventi contingenti ma che, per loro natura, racchiudono temi universali; un'altra include versi più intimi, non per questo di minore aspirazione universale, di certo lontani da una visione ombelicale delle cose del mondo; riguardano il vivere, semplicemente questo. La loro scrittura non ha seguito regole metriche, semmai la traccia di una sonorità interiore nel momento della scrittura. Può darsi che i versi qui raccolti abbiano qualche debito con alcune cadenze "sonore" di Dylan Thomas, sia pur interpretate con imperizia. D'altra parte, chiunque scriva lo fa sul terreno delle sue letture e sulla loro stessa altrui interpretazione può finire per influire, in dipendenza da quanto permangono nella coscienza di altri le parole che pone su carta, sempre che qualcuno le legga».
Anonimo -