La gioia è gratitudine, bellezza, resilienza, baluardo, scoperta, meditazione, invenzione, creatività, profondità, leggerezza, possibilità, speranza, ironia e autoironia, lentezza, dispendio, dedizione, impegno, lavoro, amore, risposta, ribellione ad un mondo che ha fatto della scelta del male e della sua banalità lo sbandierato vessillo, anche in poesia. Molta poesia odierna è solo ipersoggettività dolorosa, escrescenza dell'io che si limita alla propria spaesata solitudine. La poesia invece, secondo me, è corpoverbo dolente che si fa carneanima, gioiosa, esperienza quotidiana che da singolare e solipsistica diventa universale e mira alla relazione. La parola poetica, la gioia stessa, è pura concretezza, prima materia, leggerissima, luminosa, semplice, quanto petali di rosa thea o di mandorlo in fiore sui nodi bui e intricati della vita.
Anonimo -