E' senza dubbio un libro di grande impatto emotivo questo secondo lavoro editoriale di Renzo Valila. Un'opera che si pone in continuita con il monumentale volume "Riace. La Festa dei Santi e il Santuario" e con l'accattivante sottotitolo "Viaggio dentro un legame indissolubile". Due libri che ora si compendiano e si completano e che vanno certamente letti in sinossi.
Un archivio errante di documenti e di notizie inedite a cui non potevano mancare le fonti orali e le testimonianze dei pellegrini presi a campione e per ambito di riferimento.
Renzo Valila rappresenta ormai un punto di riferimento non solo per Riace ma anche per chi ha la gioia di conoscerlo e, allo stesso tempo, e il referente, quasi unico, non solo storico ma anche antropologico, della Festa dei Santi Medici Anargiri. L'autore, dopo aver attivamente e instancabilmente operato per decenni per la tutela e la valorizzazione culturale, sociale, religiosa della Festa, e stato anche impegnato alla cura del patrimonio edilizio, architettonico e artistico del Santuario e delle sue pertinenze, in forma di stretta e leale collaborazione con i tanti rettori e vescovi avvicendatisi nell'arco del suo operare. Un collaboratore rispettoso e devoto che ora si occupa e si preoccupa di affidare un messaggio di fraternita dove il pellegrinaggio a Riace "e emerso in tutte le sue sfaccettature dalle parole dei pellegrini" per sentirsi tutti fratelli guardando con infinita ammirazione ai fratelli per antonomasia Cosimo e Damiano. Racconti di fede, di speranza e di carita raccolti con discrezione dai tanti pellegrini che hanno affidato a Renzo le loro impressioni, le loro emozioni e le loro speranze quasi fosse un fratello caro che accoglie con un sorriso dolce e incoraggiante, che rianima il pellegrino giunto esausto al sagrato.
Anonimo -