21 agosto 1911. Le sale del Louvre sono deserte. È lunedì, giorno di chiusura del museo. Nel silenzio, interrotto solo dal frusciare delle scope sul pavimento, un uomo dai folti baffi entra attraverso un ingresso riservato ai dipendenti, preleva con maestria uno dei quadri più importanti della Storia e si allontana indisturbato. È la vera, incredibile storia di Vincenzo Peruggia, luomo che rubò la Gioconda per portarla in Italia, il paese a cui riteneva che appartenesse. Il capolavoro di Leonardo fu ritrovato solo l11 dicembre 1913, dopo oltre due anni di indagini. Il poeta Apollinaire e un giovane Picasso vennero accusati del furto, il direttore del museo fu pubblicamente umiliato e costretto a dimettersi, mentre Peruggia custodiva il dipinto sotto il letto, nel degrado dei quartieri in cui vivevano gli immigrati. Intrecciando la realtà allimmaginazione, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso raccontano una vicenda che fece grande scalpore allepoca. Unopera scrupolosa e appassionata di cronaca e denuncia che, attraverso uno spaccato di vita parigina, restituisce alla memoria un gesto folle e romantico, forse un sogno di riscatto.
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