Igor è un cacciatore di Impuri (demoni che sfruttano gli esseri umani come involucri, consumandoli dall'interno e nutrendosi di sangue) che finalmente ha trovato l'amore: Mina. Deciso ad abbandonare la professione, comunica la scelta a Lionell, il capo.
Durante l'ultimo giorno di lavoro, Igor e il suo fedele partner, Apollo, ex Aquila Tatuata (una banda di motociclisti dedita al narcotraffico), vengono spediti nel quartiere spagnolo di Big Glass City, la grande città dove si sviluppa l'intera vicenda. Qui i residenti li conducono alla chiesa, poiché è Don Juàn, il parroco, a esser stato posseduto.
Dopo una dura lotta, Apollo sta per trapassare il cuore del demone, quando costui si volta verso Igor e, sogghignando malignamente, lo avverte che Mina è in pericolo. Sgomento, il protagonista salta in sella alla Harley Davidson e sfreccia verso casa della fidanzata.
L'interno dell'abitazione è in disordine. La mobilia è sottosopra, le pareti macchiate di sangue e c'è un tremendo olezzo di putrefazione, caratteristica che contraddistingue gli Impuri, oltre alla presenza di gatti e mosche, i quali giustappunto non mancano. Perlustrate le stanze, alla fine giunge in camera da letto, dove trova la ragazza stesa sul letto, occhi spalancati alla parete. Prova a toccarle una spalla, ma Mina lo aggredisce. Non è più lei. E' stata posseduta. Adesso ha i bulbi color inchiostro, i denti orlati di sangue verde e levita da terra come fosse una mongolfiera.
Cercando di soffocare il dolore, Igor estrae la pistola, ma non riesce a premere il grilletto. Come può uccidere il suo amore? L'attimo di debolezza gli costa caro, perché il demone gli azzanna una spalla, strappandogli un pezzo di carne. Poi corre verso la finestra e, prima di buttarsi, sussurra con la voce della ragazza: «Cercami.»
Due anni dopo.
Della ragazza nessuna traccia.
Igor è divenuto un assiduo frequentatore del quartiere cinese, dove sperpera lo stipendio da cacciatore nelle fumerie d'oppio. Ormai ne è divenuto dipendente. Lo sballo in fondo è l'unica arma disponibile per combattere la mancanza di Mina.
Lionell incarica lui e Apollo di occuparsi di due Impuri: il primo nel quartiere messicano e il secondo nel quartiere Deadwood, ispirato al vecchio West. Qui s'imbattono in un Wendigo, un ex cacciatore condannato dagli Dei perché dedito al consumo di carne umana. Il lavoro si dimostra arduo, soprattutto perché il morso della creatura in questione è virale, difatti chiunque venga addentato si trasforma a sua volta in un Wendigo. Fra scazzottate da saloon, concerti di piombo e inseguimenti a cavallo, i due riescono a prendere l'Impuro. Quest'ultimo però è un osso duro. Con una sgroppata si libera di Igor, dopodiché azzanna la mano di Apollo.
All'improvviso, come un fulmine nero, irrompe un personaggio misterioso: uno shinobi. Porta due spade al fianco sinistro (una katana e un wakizashi). Nonostante il viso coperto, Igor, stordito, riesce a focalizzarne il taglio d'occhi orientale. Lo sconosciuto sguaina la katana, con la quale mozza la mano di Apollo e trafigge il cuore del Wendigo, per poi sparire nel nulla.
Mentre Igor si sgola per chiedere aiuto, visto che Apollo sta morendo dissanguato, viene sopraffatto dalla stanchezza e sviene.
Sogna Mina immersa fra i fiori di ciliegio. Alle sue spalle, i tetti ricurvi che contraddistinguono il quartiere giapponese. Castello dello shogun compreso. Che sia una premonizione?
Igor si sveglia in un letto d'ospedale. Al suo fianco c'è Apollo, monco ma ancora umano. Sono stati in coma tre giorni. Dopo un diverbio coi medici, il primario decide di impiantare al collega una mano d'acciaio. Le spese dell'operazione se le accolla Lionell.
Quando il capo va a trovare i cacciatori, Igor gli riferisce dell'accaduto, concentrandosi soprattutto sullo shinobi. La guardia del corpo di Lionell, un'asiatica dal fascino ammaliante, spiega che è impossibile, poiché solo
Anonimo -