Della nascita di questo libro straordinario così racconta Infeld: «Presi il coraggio a due mani e cominciai un discorso complicato, spiegando la mia idea con un sacco di ripetizioni. Conclusi dicendo: "I più grandi scienziati hanno scritto opere divulgative, considerate anche oggi classiche". Einstein mi guardava tranquillamente accarezzandosi i baffi. Infine disse tra sé: "Non è un'idea stupida. Non è affatto stupida". E poi a me: "Lo faremo!" Si appassionò al progetto in modo indescrivibile. Spesso ripeteva: "È stata un'idea formidabile". Secondo Einstein, nella fisica esistono solo alcune idee fondamentali, e tali idee si possono esprimere con parole. Il nostro scopo doveva quindi essere quello di presentare, nella loro prospettiva, le idee fondamentali. Il libro doveva essere un'opera scientifica, ma nello stesso tempo doveva presupporre solo un alto livello intellettuale. Einstein diceva: "Questo è un dramma di idee. Dev'essere un libro emozionante e interessantissimo per chiunque ami la scienza"».
Anonimo -