IL TESTAMENTO LETTERARIO DI UNA SCRITTRICE CHE È IL RITRATTO PIÙ AUTENTICO DELLEMANCIPAZIONE
«La scrittrice più sottovalutata della letteratura americana.» Tennessee Williams.
«Umorismo stravagante e opinioni spinose una vera stilista della prosa.» Truman Capote
«Laquila delle lettere americane un talento inconfondibile.» James Purdy
Questi Piaceri semplici come la scrittura? alludono in realtà a quel vuoto vorticoso che è in fondo laltra faccia metafisica della «stanza tutta per sé». Una libertà guadagnata nellinsicurezza, nellopacità con se stessi, nel conflitto che declina ogni amore e sorellanza. Unindipendenza misurata con la debolezza, i commenti spietati, le circonvoluzioni dei dialoghi, gli immancabili non sequitur. Un gusto affilato dalla gentilezza, la curiosità, lassoluzione; e dallasciuttezza obliqua di una prosa sudata, vinta, cristallina anche nella sua umanissima ambiguità.
Si dice che il rapporto di Jane Sydney Auer con la scrittura non fosse granché idilliaco. Per stilare una pagina soddisfacente poteva impiegarci una settimana, giudicava molte delle sue cose indegne di pubblicazione, le parole sembravano in grado di provocarle un dolore palpabile. Di che scrittura e di che scrittrice parliamo?È difficile non chiedersi se le sue donne le somiglino, se possano ricomporre lunica immagine di un carattere inafferrabile, al pari della facciata novecentesca che ne abbiamo. Limbarazzo fulmineo e la fuggevolezza di Alva Perry, leterea seduzione di Zodelia, linnamoramento infantile della Señora Ramirez, la terrorizzata morbosità di Sadie per sua sorella Harriet, la piccineria della Señorita Còrdoba, tutte adombrate da figure maschili troppo aliene e insincere anche e soprattutto con se stesse. Nessuna come Jane Bowles ha mai descritto così nel dettaglio i labirinti ellittici del carattere umano le fobie, le ossessioni, le paure, le idiosincrasie, i vizi.
Anonimo -