Un libro fortunato, giunto alla seconda edizione, premiato al "Premio Umberto Domina di Letteratura umoristica" dove gli è stato assegnato anche il premio speciale dell giuria per la migliore opera ad ambientazione siciliana. Un'opera in cui il gioco con il lettore si annuncia già dal titolo e prosegue attraverso undici racconti ambientati in Sicilia. C'è di tutto: la fantapolitica futuribile, comica e squinternata ma non troppo, di una Sicilia che nel 2048 fa dell'immondizia la chiave del suo riscatto dall'oppressore del Nord; un vero e inquietante mistero preistorico al quale viene data una soluzione plausibile, ma attraverso una indagine impossibile; una animatissima contesa notturna fra i dolciumi e i "pezzi di rosticceria" di un bar palermitano; l'idea geniale di un gruppetto di anziani di un paesino per godersi alla grande l'ultima parte della loro vita. Non manca neanche un mini-giallo, "Pilipintò", che dà il titolo al libro e che segna la nascita del commissario Mancuso della omicidi di Palermo che ritroviamo nel giallo "La pietra al collo" (Todaro Editore, ristampato da IlSole24Ore), "Il morto con la zebiba" (Todaro Editore, candidato al premio Scerbanenco 2014) e "Uno sì e uno no" (Dario Flaccovio Editore), che contiene il racconto "La coda" premiato al VII premio Internazionale Città di Sassari.
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