La sua opera appare un campionario di cognizioni discordi, un viluppo di cicli di origine eterogènea, in cui la novità, come in ogni grande poesia, è citazione, riflesso dei riflessi di vetusti ritrovamenti. Antiveggenza ed oracolo del sospirato ritorno all'età dell'oro, il futurismo si rivela nelle sue carte antichissimo come la memoria umana. L'esperimento è in lui riscoperta di arcaici strati della cultura, di vecchie tappe del destino dell'uomo. Angelo Maria Ripellino
Piú il tempo passa, piú Poesie di Chlébnikov assomiglia a un libro di Ripellino fatto e finito. Ecco perché si decide di ristamparlo integralmente, lasciandone intatti gli apparati "d'autore", pur nella consapevolezza che, sul piano sia testologico, sia critico, la "chlebnikovologia" è andata, nel frattempo, parecchio oltre. La scelta, poi, di corredare le versioni italiane con il testo russo a fronte intende sia semplicemente offrire, a chi ne abbia voglia, la possibilità di saggiare con mano la perizia di Ripellino traduttore, sia rimettere a disposizione del pubblico una nutrita - ancorché personalissima - rappresentanza "italiana" dell'arte chlebnikoviana, senza privarla della sua controparte russa. Alessandro Niero
Anonimo -