Le poesie hanno accompagnato per quasi cinquantanni lattività di Giovanni Gastel, uno dei più grandi fotografi del nostro tempo. Così come le sue immagini sono state capaci di mostrare unumanità intima, multiforme e chiaroscurale, i suoi componimenti scritti tra gli anni 70 e il 2020 svelano la quotidiana riflessione dellautore, oltre la fretta del contingente, oltre la patina luccicante di impegni, viaggi, riconoscimenti, per estrarre la sostanza più inquieta e pulsante dellIo: le parole di Gastel limpide, ricorrenti, parsimoniose ci conducono nei suoi percorsi interiori e disegnano il ritratto sentimentale di un uomo che coltiva fin da giovane uno sguardo attento, malinconico ed emozionato verso lumanità, la natura, il trascendente. Raccontando con delicatezza e struggimento amori che arrivano e sostano e spezzano, mancanze e memorie infantili, sogni di giovinezza e paure più mature, Gastel affronta i temi principali di ogni vita: ciò che ferisce, ciò in cui crediamo, ciò che ci terrorizza, ciò che è stato e non è più. Una raccolta che ricostruisce come un uomo, che ha spesso raccontato gli altri attraverso limmagine, abbia trovato nella parola poetica il luogo forse più preciso, luminoso e accogliente per dire di sé. Viveva altrove Giovanni, e lì è rimasto: in quel mondo ideale dove stanno i buoni e i giusti. Di lì oggi ci scrive. Vittorio Sgarbi
Anonimo -