"Prigionia" è un racconto allegorico a sfondo sociale e psicologico, che riflette l'inquietudine di un "tempo di crisi", il crollo delle certezze dell'uomo e delle sue relazioni, il senso di vuoto e il bisogno di proteggersi da un senso di precarietà e disorientamento. Dopo un lungo sonno, il protagonista si risveglia in una stanza senza uscita, dove incontra una donna, Alice, della quale durante la convivenza forzata si innamora. Nonostante l'assenza di porte e di finestre - simbolo dell'impossibilità di uscire e di riuscire a scegliere autonomamente il proprio destino - il protagonista riesce a sentirsi appagato e gestisce la sua giornata esattamente come un uomo libero, dividendosi tra lavoro e famiglia e immaginando una vita diversa da quella realmente vissuta, sforzandosi di creare, di restituire dignità e un senso alla sua esistenza; ma tutte le sue illusioni verranno giù di colpo assieme a tutto quello che sta faticosamente cercando di costruire e il suo fallimento si mostrerà in tutta la sua raccapricciante brutalità.
Anonimo -