Dopo la morte del padre, Anne si ritrova alle prese con una casa da dismettere e sentimenti contraddittori da sbrogliare. E soprattutto ha unurgenza: ricordare subito, ricordare a caldo quella figura ambivalente e imprendibile che tanta parte ha avuto nella sua esistenza. Un operaio autodidatta, punk a modo suo, appassionato di filosofie orientali, ma anche alcolizzato e maschio violento, che ha condannato unintera famiglia a una continua «guerra civile». Quando una lettera inattesa svela tutta la verità su quel fragile colosso, il passato deflagra e ogni certezza vacilla.Prima che mi sfugga è la cronaca tragicomica de- gli strani giorni che seguono a un lutto, intasati dalle ritualità e dalle burocrazie della morte. Anne Pauly scava nel rapporto con un padre ingombrante per scoprire di somigliargli più di quanto non voglia, tratteggiando scene di paradossale ironia in cui, come in certi funerali, il riso si mescola improvviso alle lacrime.Questo romanzo desordio, celebrato in Francia alla stregua di una rivelazione, erige un monumento tenero e a tratti buffissimo alla memoria di un vinto.
Anonimo -