Nel 1931 il "Comitato permanente delle lettere e delle arti" della Società delle Nazioni invita l'"Istituto internazionale per la cooperazione intellettuale" a promuovere uno scambio epistolare, su temi di interesse generale, tra esponenti di spicco della cultura dell'epoca. Il primo a cui l'Istituto si rivolge è proprio Albert Einstein, già ovviamente celebre per le sue scoperte. Einstein accetta. E come suo interlocutore sceglie Sigmund Freud, rivolgendogli una domanda che è tornata a essere (e forse non ha mai cessato di essere) tragicamente attuale anche per noi, oggi: "C'è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?".
Anonimo -