Da ragazzo, Gerald Murnane rimase tanto affascinato dal mondo delle corse dei cavalli da divenirne ossessionato: non era mai andato a cavallo, né aveva visto una corsa eppure era irresistibilmente attratto dalle foto che ammirava sullo Sporting Globe e dall'incantesimo ammaliante lanciato dai commentatori nel nominare i cavalli in gara durante le trasmissioni radiofoniche. Questo perché Murnane aveva scoperto in queste corse più di quanto avrebbe mai potuto trovare nella religione o in qualsiasi altra istituzione umana: le corse, e i cavalli che si slanciavano a perdifiato verso una meta dalle distanze leggendarie, non erano che la porta verso il mondo dell'immaginazione e delle infinite strade che da esso potevano scaturire, per condurci nuovamente dove tutto ha avuto origine.
Anonimo -