E il 1956 e la vita serena e privilegiata di Cecilia, studentessa italiana della buona borghesia, muta inesorabilmente in terra d'Ungheria, nell'impatto con la realtà dell'oppressivo regime comunista. A farla maturare contribuisce pure il difficile amore per il tormentato, ombroso Matyas, che mal sopporta la sua condizione di prigioniero in patria e appare ferito nell'anima anche per le esperienze dolorose vissute. Le vicende di diversi altri personaggi, fra i quali Janos, fervente comunista, la giovane aristocratica Margit, il brillante diplomatico Marcello Pallavicini o l'illustre chirurgo Ferenczi, concorrono a delineare l'inquietante, affascinante mosaico della vita di oltre cortina negli anni Cinquanta. Quando la rivolta, improvvisa e inarrestabile scoppia a Budapest, ognuno deve fare le proprie scelte ed anche Cecilia, nonostante sia una straniera, rimarrà coinvolta in quella sublime pazzia che è la lotta disperata di un popolo contro i carri armati sovietici.
Anonimo -