«Quella che presenta oggi alle stampe è una pubblicazione che racchiude due diverse formulazioni letterarie: la poesia e la narrativa, due diverse anime descrittive che a loro volta ci parlano in due lingue differenti, il dialetto e l'italiano; viene da pensare ad una dicotomia non solo espressiva, ma persino esistenziale, capace però di coesistere e cooperare in perfetta armonia.»
Rosaria Angela Torrisi, detta Nuccia, è nata in un piccolo paese del catanese, Aci Sant'Antonio, una delle otto Aci sorte attorno al fiume omonimo, nato dalle lacrime versate dalla ninfa Galatea dopo l'uccisione dell'amato pastorello Aci da parte del geloso Polifemo. Ha studiato al Liceo Classico "Gulli e Pennisi" di Acireale e si è laureata in Lettere moderne all'Università di Catania. Sempre abbastanza attiva nel laicato cattolico, ha coltivato per parecchi anni l'arte della recitazione. Dopo qualche breve esperienza nell'insegnamento, è stata assunta dall'Amministrazione comunale del proprio paese quale responsabile dell'area sociale. Ha dedicato maggiormente il suo impegno per sdoganare i pregiudizi verso i soggetti con abilità diverse, per prevenire o contrastare il disagio giovanile e familiare e valorizzare le fragilità della terza età, fascia quest'ultima dai cui ricordi è stato possibile elaborare un pamphlet in dialetto, raccogliendo motti, proverbi e modi di dire, pubblicati dall'Amministrazione comunale col titolo Muddicheddi di memoria. Dal 2010, Nuccia ha deciso di uscire di scena e da allora vive la quotidianità in famiglia, magari scarabocchiando qualche riflessione o fermando un ricordo per non dimenticare. Abita con il marito "incorreggibile", seguendo da lontano i due figli, ormai più che adulti, sempre nel suo paese, tra il favoloso mare della costa ionica e la maestosità del suo Etna.
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