Nelle vicinanze di una torre La tempesta è alta nelle foglie, supera labili intemperie frenesie vagabonde sopite non sopite in un giro di memorie. Muraglie imbevute di cloro e di ruggine, un tedio mattutino s'invola come non scritto subito restituito ad un autore poco autorevole che sgrana i suoi pensieri altrove. E' tutto così, poco chiaro, come se qualche essenza, minuta parvenza del decoro urbano ed agreste, fosse lì per armare un segreto o qualcosa che similmente potesse avviare un altro parlare tra scenografici costumi di poco vapore. Le donne continuano a ridere salutarsi nella festa senza rimpianti che scalda le straducole del paese di polvere armato fino alla sommità di una torre da cui non ritorna altro che l'arco di un venticello poco incline alla mera voluttà della notte. Nasce una scritta impressa ad arte nei fori di catrame le tristi schermaglie delle falene nottambule s'adoperano per deboli forze ignoti costumi sepolti nei rivoli insabbiati delle volte.
Anonimo -