Il complesso siderurgico di Mongiana, in Calabria, rappresenta un esempio emblematico dell¿evoluzione industriale italiana. Originariamente con produzione limitata e metodi arcaici, il polo subì significative trasformazioni, grazie all¿adozione di tecniche praticate nell¿Europa centrale. Questo portò ad efficientare l¿uso degli altiforni e alla razionalizzazione produttiva. Durante il dominio francese, il complesso vide ulteriori miglioramenti tecnologici e sociali per i lavoratori, oltre a un¿espansione infrastrutturale. L¿era borbonica proseguì su questa traiettoria di modernizzazione, introducendo innovative metodologie produttive. Dopo l¿unificazione d¿Italia, Mongiana guadagnò riconoscimenti per la qualità dei suoi manufatti, ma da lì a breve iniziò il suo declino. La vendita del 1864 e le successive tensioni sociali prelusero alla cessione degli stabilimenti a Achille Fazzari, che non riuscì a invertire la tendenza. La chiusura finale fu dettata da un cambio nelle teorie industriali, che favorivano impianti vicini al mare e non in aree montane. Questo ¿distretto siderurgico¿ non è solo una testimonianza dell¿industria calabrese, ma simboleggia anche le sfide affrontate dalle comunità locali nell¿adattarsi al contesto industriale nazionale. La sua storia è intrinsecamente legata alle vicissitudini politiche e sociali italiane, dal periodo borbonico alla nascita dell¿Unità d¿Italia, rappresentando un capitolo significativo nella storia industriale del Paese
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