Due nuclei familiari, le cui vite, fatalmente, si intrecciano al ritmo accattivante della suspense, sono i protagonisti de "Relazione di sangue", romanzo dello scrittore catanese Salvatore Scalisi. L'autore che, a quelle descrittive, predilige successioni dinamiche, giovevoli, nel caso specifico, alla scorrevolezza del testo, ci consegna una storia integralmente adattata sui dialoghi. Agili colloqui, strutturati così da concedere al lettore di muoversi alla ricerca dell'impenetrabile verità, corroborati da personaggi che popolano la vicenda imperniata sulla figura di un efferato serial killer. Quest'ultimo, da lungo tempo, impunemente, continua a mietere vittime tra gli agenti di polizia. Scalisi, narra di un universo bieco, enigmatico, debordante di insidie. Un cosmo "capace di produrre squilibri psicologici, a volte irreversibili" dal quale, seppur temporaneamente, è necessario allontanarsi con l'auspicio di ritornarvi "più forti e rinfrancati, per affrontare le dure battaglie della vita".
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