Un'interpretazione controcorrente del dibattito sulla riforma costituzionale ed elettorale che sotto la propaganda a favore del nuovo smaschera la vecchia politica. Non si ode, forse, la voce della più antica sapienza italica - se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi - dietro le concitate promesse e le velate minacce che incitano ad abbracciare entusiasti il futuro istituzionale che avanza? Sul grande dramma inscenato sulle spoglie della Costituzione si staglia l'insegna araldica del Gattopardo.
Anonimo -