L'aggettivo "smart" e la quintessenza dell'era digitale in cui viviamo, che ha promesso cosi tanto ma mantenuto cosi poco. Tutto sembra essere "intelligente", dagli spazzolini da denti fino alle citta, quelle smart cities che nell'ultimo decennio hanno conquistato l'immaginario collettivo e plasmato il lavoro di urbanisti, funzionari, politici e interi settori industriali. Sono pero molte anche le critiche: lo scollegamento con i problemi reali della gente, la ricerca tecnocratica del dominio sulla nostra vita urbana, l'ossessione per la sorveglianza e il controllo, l'incapacita di pensare a strategie che mettano i cittadini - non le aziende o gli urbanisti - al centro del processo di sviluppo. Questo saggio analizza alcune delle critiche alle smart cities, e studia le connessioni tra le infrastrutture digitali che hanno riplasmato il paesaggio tecnologico delle citta e i programmi politici ed economici che queste hanno intrapreso o potrebbero intraprendere a breve.
Anonimo -