Esiste un nucleo di affetti nascosti, tenaci, inevitabili, che agisce come uno strano cemento anche nelle famiglie più sconquassate. E sconquassata davvero è la famiglia di Perla, una donna la cui vita trascorre dolente - ma non priva di una sua dignità ostinata - secondo le sorti che i giorni le riservano: una breve felicità matrimoniale, un marito superficiale e inetto (sempre lontano a inseguire una poco credibile carriera, e pronto un bel giorno ad abbandonarla di punto in bianco), le vicende di tre figli dotati ma inquieti, allevati alla meglio da una madre sola e impulsiva. Perché le insicurezze si trasmettono, e riaffiorano (palesi o insinuanti) da una generazione all'altra: anche Cody, il primogenito di Perla, nonostante la sua bellezza, la sua spavalderia e la sua affermazione nel lavoro, rivela il suo fianco scoperto in quell'eterna gelosia per il fratello Ezra. Ezra a sua volta, così sognante e disarmato, costruisce giorno per giorno, proprio nel suo rapporto privilegiato con la madre, un'altra solida premessa per un destino di solitudine affettiva. E la sorella Jenny, volitiva e speranzosa, approda a una relativa stabilità sentimentale soltanto sposando in terze nozze Joe, divorziato come lei. Nelle pagine indimenticabili di "Ristorante Nostalgia", Anne Tyler ha narrato queste vicende di gente comune facendone una storia straordianariamente avvincente, e il segreto di tale seduzione è nella rara naturalezza, nell'assoluta credibilità del racconto: sondando con finezza le consuetudini dei personaggi, registrando i minuti mutamenti nei loro rapporti, mostrando - spesso con divertita ironia - le loro ossessioni e i loro difetti, la scrittrice statunitense ha raggiunto con questo romanzo il suo più alto esito artistico. Sullo sfondo di un'America che cambia negli anni (con le sue luci, i suoi scorci, i suoi costumi fino ai nostri giorni), il dramma della famiglia Tull è quello eterno della fuga del tempo, del suo svanire lasciando una scia polverosa [...]
Anonimo -