Reperti e contesti archeologici costituiscono archivi complessi, che conservano la registrazione delle vicende personali, delle abitudini, dei modi di essere, di fare e di pensare delle donne e degli uomini che sono venuti prima di noi, oltre che delle caratteristiche del mondo in cui vivevano. Queste informazioni, cristallizzate nella materia, possono essere rilette e decodificate con gli strumenti dell'archeologia e, per lo più, offrono interessanti opportunità di sviluppo culturale - e talvolta anche economico - per le comunità e per i territori in cui si trovano. Perché le comunità possano riappropriarsi di questi beni e della loro storia, conferendo loro un valore all'interno dei propri processi relazionali, è necessaria un'operazione mediazione che consenta di comunicarne i contenuti, riproponendoli in linguaggi comuni e accessibili. Da questo punto di vista, la comunicazione in archeologia costituisce una necessità, oltre che un imperativo etico, e rappresenta un passaggio ineludibile nel processo di valorizzazione, cioè di conferimento di valore ai beni culturali.
Anonimo -