Riti, miti, magie e tutte quelle espressioni devianti del sentimento religioso che chiamiamo 'superstizioni' sono il tema di questo 'excursus' che tiene conto dell'Europa, delle colonie americane e delle principali comunità religiose. Si assiste ad una straordinaria persistenza e all'ubiquità, fra il 1500 e il 1750 dell'intolleranza religiosa, e si riscontrano forme di contaminazione insospettate tra religiosità popolare e religione ufficiale. Grazie alla sua documentata analisi, Monter ci costringe a rivedere molti luoghi comuni; per esempio, maghi, streghe e eretici furono perseguitati con minore accanimento dall'Inquisizione che non dai tribunali laici. E ancora: l'idea di tolleranza - da Erasmo a Spinoza a Pierre Bayle - evolve in modo contrastato prima di diffondersi nella pratica corrente. Sorprendentemente il XVII secolo, molto più del Medioevo e a dispetto del razionalismo trionfante, è il vero teatro europepo della persecuzione religiosa.
Anonimo -