Da uno dei più letti giornalisti al mondo, un volume che raccoglie il meglio dei suoi reportage apparsi sul prestigioso "The New Yorker" negli ultimi quindici anni. David Remnick è affascinato da quei personaggi ossessionati dall'idea di fare la storia della nostra era e offre ai lettori imprevedibili sguardi della loro sfera intima, come quando ritrae Al Gore all'indomani della sua incomprensibile sconfitta alle elezioni presidenziali o Tony Blair nel pieno della crisi irachena. In questo libro, Remnick ritorna inoltre a due aree geopolitiche che ben conosce: Israele (con un'analisi accurata di Hamas e dello scenario politico dopo la morte di Arafat) e la Russia postcomunista (con un ritratto straordinario della figura di Vladimir Putin).
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