Pochi scrittori hanno avuto il talento di Truman Capote: una maestria fatta di precisione e crudeltà, di sensibilità e leggerezza, e di una straordinaria attenzione nel cogliere il particolare decisivo, quella vibrazione del reale che, condensata in parole, dà vita e verità a ogni frase, a ogni pagina. Grazie a questo talento umano prima ancora che poetico, lo scrittore americano ha fatto grande letteratura e grande giornalismo, cambiando per sempre tanto la prima (nel suo rapporto con la realtà) quanto il secondo (nella qualità della scrittura). Il suo libro più celebre, "A sangue freddo", è un romanzo di fortissimo impatto, che trova le radici in una clamorosa inchiesta giornalistica, mentre le interviste e i reportage raccolti in "Ritratti e osservazioni" sono giornalismo di livello talmente alto da entrare a pieno titolo ai piani nobili della letteratura. Ritratti e osservazioni raccoglie per la prima volta tutti i migliori scritti giornalistici di Truman Capote. Sono paesaggi, da New Orleans a New York, da Hollywood a Haiti, da Tangeri all'amatissima Ischia. Sono ritratti, da Marlon Brando (nel magistrale "Il duca nel suo dominio") a Marilyn Monroe, da Picasso a Bogart, da Pound ad Armstrong, da Cocteau a Colette (è l'indimenticabile incontro in cui la scrittrice francese dice di lui: "Sembra un angelo di dieci anni. Ma è senza età, e ha una mente perversa"). Sono viaggi come quello in Russia per seguire la tournée di Porgy and Bess, o come le crociere nel Mediterraneo con i "belli, ricchi e famosi" Radziwill e Agnelli, ma anche come l'incursione nel settore di massima sicurezza della prigione di San Quentin. Grazie alla sua capacità di cogliere il particolare - anche quello indiscreto, al limite del pettegolezzo - Truman Capote ci regala, in ogni pagina, un mondo.
Anonimo -