Lo stile un poco antico...un poco da favola, che ho usato in questo breve racconto e che evoca la nostalgia di quello che è stato e di quello che ancora non c'è, mi è apparso il più adatto a descrivere l'atmosfera del piccolo e fatiscente Castello di Roverena e dei suoi abitanti. Di vero in quanto ho scritto c'è - la sofferenza - la reale sofferenza - di un ragazzo che scopre il modo in cui è stato concepito... e ne è sconvolto. Il mio messaggio è il seguente: "Quella che chiamiamo civiltà... in realtà - non lo è!"
Anonimo -