Rózsakert

Un paesino arcaico e misterioso tra le aspre cime delle Alpi piemontesi. Un'antica e stupenda villa rustica dei primi anni del Novecento. Un sordido segreto seppellito tra ossa di bambini e cimeli di guerra...
E lassù, tra quei monti ricoperti da cimbri e pini, tra verdi pascoli e chiesette medievali, è diretta Sara con la sua famiglia, il marito Morgan e il piccolo Micky, in cerca di un nuovo inizio, una nuova vita. Sara infatti ha un sogno: crescere suo figlio, il piccolo Micky, in un luogo sereno immerso tra le ombrose foreste alpine e veder risorgere suo marito Morgan, devastato nel corpo e nella mente da un grave incidente stradale. Ma il sogno di Sara si trasforma presto in un incubo. Perché nella loro nuova casa, l'antica Villa Rózsakert, di notte accadono cose inquietanti: strani rumori, oggetti che si spostano, graffi che compaiono su porte e finestre. E, come se non bastasse, Sara viene tormentata da terribili incubi mentre suo marito Morgan inizia a comportarsi in modo sempre più strano...
C'è qualcosa a Villa Rózsakert. Qualcosa di antico e malvagio che si è risvegliato dopo un lungo sonno. Qualcosa che reclama un tributo di sangue in nome di un primitivo culto degenerato. Perché Essi attendono nascosti tra le stelle che giunga finalmente il loro tempo... il tempo del caos e della distruzione... il tempo dell'Avvento.

Un ipnotico horror a metà tra l'immortale "Shining del maestro King e il classico "L'Esorcista" del grande William Peter Blatty. Il tutto incorniciato dagli agghiaccianti terrori cosmici dell'insuperabile H.P. Lovecraft.

Una storia che vi coinvolgerà e che vi appassionerà e che vi terrorizzerà... fino all'ultimo brivido...

Matthew Arkham nasce nel 1979, è laureato in lettere e filosofia e vive in centro Italia. Ha lavorato a Roma per una società di produzione/acquisizione diritti cinematografici e attualmente è impiegato presso una rete televisiva che si occupa d'informazione. Ama il pugilato, la natura, i film di John Carpenter e le opere immortali del maestro H. P. Lovecraft. E, naturalmente, l'incubo...

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