Al ritorno prepotente della rivoluzione sul palcoscenico della storia (in tutta la sponda dell'Africa mediterranea) fa da contraltare la stabilità del contesto occidentale, segnato dalla caduta del Muro di Berlino. Tuttavia, a vent'anni da questo evento, è lecito trarre delle conclusioni sulla discrasia tra propaganda e realtà. La caduta del Muro, vissuta comprensibilmente dai popoli dell'Est come la fine dell'oppressione imperialista russa su larga parte dell'Europa orientale, non ha portato al trionfo della libertà e della democrazia ovunque, non ha portato alla pace globale, non ha consentito una più equa distribuzione di beni e ricchezze all'interno dei paesi e nel rapporto tra Nord e Sud del mondo. La sfida affidata a queste pagine consiste nel delineare oggi una società socialista e democratica basata sulla libertà, sull'autogoverno e sull'autogestione. Si tratta di un'impresa che non può essere affrontata solo dalla parte del versante politico, come si tenta di fare in queste pagine, ma che richiede contributi e competenze anche sui fronti economico e sociale, che si spera siano prossimi e copioso sull'argomento in questione.
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