Negato come rapinatore di banche perché incasina le fughe. Negato come pappone perché si affeziona alle prostitute. Negato come pusher o esattore di crediti perché non sa tenere i conti. Nel giro della mala, l'unica cosa che Olav è capace di fare è il liquidatore, il killer. Ma quando Daniel Hoffmann, il boss della droga di Oslo, gli ordina di uccidere sua moglie perché lo tradisce, persino lui capisce di essere finito in un mare di guai. Se poi, anziché uccidere la donna, Olav se ne innamora, è chiaro che il mare è destinato a diventare un oceano. Ormai braccato, gli resta una sola speranza: liquidare Hoffmann prima che Hoffmann liquidi lui, magari chiedendo aiuto al suo peggior nemico. Auguri.
La nostra recensione
Gli ingredienti sono classici: c’è il boss della malavita (in questo caso due), la femme fatale, l’assassino tormentato. Ma se gli elementi che danno vita a questo nuovo thriller di Jo Nesbø sono facilmente rintracciabili nella tradizione della crime story, il tocco narrativo dello scrittore norvegese è quello che dà originalità e spessore alla vicenda. Anche perché qui c’è il Jo Nesbø che non ti aspetti, lontano dall’azione e dall’adrenalina dei thriller della serie di Harry Hole; in Sangue e neve sono le sfumature noir a predominare, i dialoghi serrati, le descrizioni rapide e taglienti, l’umorismo e il sarcasmo del protagonista, killer sentimentale, che ama i libri e le storie d’amore. È lui, Olav - nome da re e cuore da eroe romantico - che si trova a dovere affrontare un duello all’ultimo sangue, imbrigliato in una rete che lo può soffocare, davanti a un nemico di cui conosce bene la crudeltà e la perfidia: d’altronde, è per lui che lavora, è per lui che uccide. Ed è lui che adesso deve “liquidare” per salvare la vita a sé stesso e alla bellissima e conturbante Corina, la moglie del boss, vittima designata del suo prossimo incarico, della quale invece s’innamora. E l’amore, si sa, in questi casi può diventare estremamente pericoloso. Nelle atmosfere rarefatte di una Oslo stretta da una morsa di gelo nei giorni che anticipano il Natale del 1977, Olav deve anticipare le mosse dell’avversario senza commettere errori. Facile a dirsi. Inserendo i suoi personaggi in uno scenario abbagliante come la neve e fosco come il sangue che la macchia, Nesbø si conferma abile nel variare registro e nel trovare soluzioni narrative sorprendenti che mantengono alto il ritmo, spasmodica l’attesa ed elettrizzante la tensione emotiva. (Antonio Strepparola)
Jo Nesbø è nato nel 1960 ad Oslo ed è cresciuto a Molde in Norvegia. Tracciare la sua biografia non è semplice, faremmo prima a elencare cosa non abbia fatto nella sua carriera rispetto alle sue tante professioni e occupazioni.
Si laurea in Economia presso la Norwegian School of Economics and Business Administration e prima di diventare scrittore è stato uno sportivo. Ha giocato a calcio – come il fratello – con il Molde, squadra con cui vanta importanti successi come la vincita del Norgesmesterskapet G19 1978, la
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