Il poeta romanesco G.G. Belli scrisse "E ttrattanto er Vangelo, fratel caro, /tra un diluvio de smorfie e bell'inchini,/è un libbro da dà a ppeso ar salumaro."
Un bottegaio, persona profondamente religiosa, di questa copia del Vangelo, che se ne fa? Lo legge, lo medita e fa interessanti scoperte.
Gli capitano anche dei clienti piuttosto eccentrici, Socrate e Adam Smith.
Scrissi questo breve testo in um periodo particolarmente difficile, un po' per scaricarmi, ma anche per fissare alcuni pensieri.
Anonimo -