Le pagine di un diario, al primo sguardo scritti in un tempo da noi non così lontano, alcuni fogli di quaderno, anche questi piuttosto recenti uniti però a qualcosaltro come in un invisibile viaggio attraverso il tempo mi guardo intorno e capisco da dove provengono e cosa sonosono pagine, pagine prese da un libro.ma quale?più di unopensoda quelli che giacciono dilaniati fra tutto ciò che non serve piùPerchéProcuravano dolore a chi questo ha fatto, o erano tutto ciò che di essi voleva conservare, portare con sé, insieme a quei fogli manoscritti che una fragile striscia di stoffa abbraccia come fossero, oltrepassando le barriere della memoria, un unica storia. I drammi dellesistenza, il dolore, la pena, la sofferenza declinata ad un livello inimmaginabile, ma anche la gioia , la speranza, e la voglia di vivere che vince su ogni cosaracconto di vite, abbandonate ad un destino che alla morte tristemente somiglia o purtroppo conduce, naufraghe come foglie dautunno disperse dal vento del silenzio e tra loro sconosciute, eppur così simili, così vicine, ritratte dallo stesso nero filo di un inchiostro fatto dellanima, di un intreccio composto da solitarie e dimenticate pagine, pagine strappate, brandelli di esistenze senza un nome , un passato, unidentità ,spiriti abbandonati alle onde delloblio, riflessi di uno specchio infranto, di cui solo restano delle fragili schegge di vita
Anonimo -